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Carissimi amici, come ormai quasi tutti sapete, dall’11 di maggio sono Italia per una vacanza “premio” forzata. Come già scrivevo nella lettera di Pasqua, rimarrò qui almeno per un semestre. Infatti questo è il tempo che ci siamo dati, io e il Vicario Generale, Mons. Delpini, per poter fare un discernimento più profondo circa il mio futuro. Rispetto a quella lettera posso dire che il nuovo Vescovo di Grajaú, Dom Rubival, ha già manifestato un chiaro interesse a che ritorni a lavorare con lui; ma penso che saranno decisivi i colloqui che i due Vescovi avranno a tu per tu tra la fine di agosto e gli inizi di settembre.
Nel frattempo io sono alloggiato presso l’Oratorio di Oggiono, a disposizione di quello che è anche il mio Decanato di origine. Per il momento sto praticamente sostituendo il sacerdote, che dà assistenza al Santuario di Bevera, perché anziano e gravemente ammalato. Questa sistemazione è stata scelta, perché particolarmente vicina alla casa di mia mamma e così posso visitarla con una certa regolarità.
Quando ho accettato questa proposta pensavo di poter usufruire di questo tempo abbondante per un meritato riposo e per un po’ di aggiornamento. In realtà il mio discernimento personale si sta rivelando piuttosto arduo e turbolento.
Mi affido alle vostre preghiere, perché lo Spirito del Signore Gesù possa parlarmi nella Pace.
 
                                                                                             
don Marco