
Quattro milioni di sfollati, oltre 350mila morti, l’orrore delle fosse comuni, fame e povertà. Il Sud Sudan è il paese più giovane del mondo, ma allo stesso tempo uno dei più poveri, con una storia già segnata dalle violenze. Indipendente dal 2011, il paese ha già fatto i conti con sanguinari conflitti prima della firma degli accordi di pace del 2018.
Nonostante gli appelli di papa Francesco – che arrivò a chinarsi di fronte ai leader del paese, baciandone i piedi e implorando la pace -, oggi lo spettro della guerra torna a far paura, come racconta a La Civiltà Cattolica, mons. Christian Carlassare, vescovo della diocesi di Bentiu. «Ci sono conflitti locali che scoppiano un po’ in tutte le regioni del paese – racconta mons. Carlassare –. Le spese militari crescono anche in Sud Sudan, dove manca di tutto ma non mancano le armi».