Il problema riguarda tutti gli Istituti religiosi, proprietari di immobili non più in uso per la chiusura dei seminari, la riduzione numerica, l’onerosità delle ristrutturazioni, i vincoli di carattere architettonico o monumentale… L’origine di questi immobili è stata possibile per la “beneficienza” dei poveri, ma le ipotesi di alienazione o cambio di uso, pur necessarie, seguono spesso la logica del profitto e non della “restituzione”. Spesso, ma non sempre.

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