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L’onda lunga del colonialismo

Posted on 10 Settembre 202322 Novembre 2023 By Robireggio Nessun commento su L’onda lunga del colonialismo

Dal 2020 ad oggi ci sono stati ben otto colpi di stato in Africa. In gran parte gli Stati coinvolti sono ex colonie francesi. Gli ultimi due in particolare, ma soprattutto in Niger, il golpe è stato seguito da ingenti manifestazioni di piazza, soprattutto nella capitale Niamey. Guardando queste vicende con gli occhi dei nostri media occidentali, si rimane perlomeno confusi. Poi, ovviamente ci sono i soliti “sapienti”, che giudicano con disprezzo queste folle inferocite contro la Francia, che invece dovrebbero darsi da fare per migliorare le loro condizioni di vita.

Però, anche per chi vuole astenersi da questi giudizi fin troppo stupidi, risulta piuttosto contradittorio l’atteggiamento di queste popolazioni, apparentemente appassionate e coscienti dello sfruttamento in cui versano. Infatti, è difficile associare tanta consapevolezza con l’estrema fragilità di quelle democrazie. Più in generale, come mai questi Paesi, dopo aver conquistato l’indipendenza dalle varie potenze europee, non sono ancora riusciti ad organizzare una società civile robusta ed un sistema democratico stabile?

In questo senso bisogna necessariamente riconoscere, che quelle manifestazioni “non sono tutte farina del loro sacco”; ovvero, sottotraccia stanno operando magistralmente delle forze, che hanno tutto l’interesse ad indebolire l’Europa, la Brigata “Wagner” in primis. Detto ciò però, volendo usare una metafora campestre, sappiamo che il fuoco prende vigore laddove il terreno è favorevole. Fuor di metafora gli slogan e le parole d’ordine antifrancesi radunano le folle, perché il risentimento ed il desiderio di riscatto cova da troppo tempo.

Non solo. Per me e non so per voi, tutta questa situazione assume i tratti dell’ironia della Storia. Infatti, stiamo assistendo ad una rivolta, covata per decenni, esattamente contro la patria “della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità”. Non è così? Non è forse questo il biglietto da visita dei francesi nel mondo? O meglio, nel nostro piccolo mondo occidentale, che continuiamo a confondere con il Mondo in quanto tale? Ma, come ben sappiamo, le contraddizioni prima o poi appaiono e i nodi vengono al pettine…

Ben consapevole di toccare una questione complessa e trasbordante i limiti di questo scritto, mi pare che la contraddizione di fondo è da ricercarsi nella famosa Rivoluzione francese, la quale fu una rivoluzione delle classi mercantili e borghesi, ma si presentò come paladina di diritti universali, come quelli citati sopra. Il tutto per poter attrarre nella lotta le masse popolari, usate, tento per cambiare, come massa di manovra, come “testa d’ariete”, per conquistare la Bastiglia e Versailles.

Allora, forse, non è indifferente il fatto, che questi popoli, che urlano contro la Francia, siano stati colonizzati al grido di “libertè, egalitè, fraternitè”. Le rivolte di questi giorni pongono a noi occidentali ed a tutta l’umanità la domanda rimasta senza risposta: Libertà, Uguaglianza, Fraternità per chi?

Ed ecco allora che, se per noi qui in Occidente questa contraddizione rimane sostanzialmente camuffata, per questi popoli è un’evidenza scandalosa. Che libertà è questa che ci opprime e ci schiavizza? Che uguaglianza è, se il tuo tenore di vita è diverso dal mio, seppur basato sullo sfruttamento delle mie ricchezze naturali? Che fraternità è se voi volete sempre fare i fratelli maggiori e noi possiamo, sempre e solo, essere “figli di un dio minore”?

Forse, anche per queste contraddizioni, le nostre colonie non apprezzano il nostro “sistema democratico”…

Ma io aggiungo meno male, ben venga questa incompatibilità! Infatti, il mio sogno è che questa ostilità alla democrazia del liberalismo possa farci finalmente vedere, che anche qui in Europa, anche nella grandiosa Francia, nonostante lo sfruttamento delle colonie, la Libertà, l’Uguaglianza e la Fraternità continuano ad essere una chimera per il 25/30% della popolazione. Infatti, queste belle parole hanno assonanze, ma soprattutto ricadute, ben diverse per il portinaio della Renault e i suoi azionisti.

Per questo motivo non possiamo non convenire con coloro, che ritengono che queste belle parole, così come la parola democrazia, sono fondamentalmente dei concetti astratti. E in effetti lo sono per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.

Tranne che per il capitale ed i suoi giannizzeri…

       Pe. Marco

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