Leggete il discorso del Papa pronunciato il 31 ottobre 2015 di fronte ai membri dell' Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti che riunisce gli imprenditori cattolici che si pongono l’obiettivo di essere artefici dello sviluppo per il bene comune.

 

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L'importanza della figura imprenditoriale come «nobile lavoro, sempre che si lasci interrogare da un significato più ampio della vita; questo gli permette di servire veramente il bene comune, con il suo sforzo di moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo>.

Qualificante è anche la responsabilità delle imprese per la difesa e la cura del creato e per realizzare un «progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale» (Lett. enc. Laudato si’, 112)….una missionarietà della dimensione sociale del Vangelo, nel mondo difficile e complesso del lavoro, dell’economia e dell’impresa…

L’impegno di ciascuno a costruire rapporti fraterni tra imprenditori, dirigenti e lavoratori, favorendo la corresponsabilità e la collaborazione nell’interesse comune. È decisivo avere una speciale attenzione per la qualità della vita lavorativa dei dipendenti, che sono la risorsa più preziosa di un’impresa; in particolare per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia.

Importante il riferimento alla maternità e ad una donna che va dal capo e dice:        “Devo dirle che sono incinta” – “Dalla fine del mese non lavori più”. La donna dev’essere custodita, aiutata in questo doppio lavoro: il diritto di lavorare e il diritto della maternità.

Infine il Papa spinge a riflettere sul significato dell'attività economica in senso evangelico, cioè al servizio della persona e del bene comune.

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