Prima di scrivere queste quattro idee devo confessare, che ultimamente, nonostante la mia poca
Fede, la Provvidenza mi soccorre con sempre maggior frequenza. Infatti, anche questa mattina
cercavo qualche spunto da offrivi per questa settimana, ma non me ne venivano. Ed ecco che la
Provvidenza mi ha soccorso, ancora una volta, per strada, o meglio sull’autobus…
Stavo tornando dal mio solito “pranzo di lavoro” del giovedì, quando salendo sul pullman ho
incontrato Françoise della Comunità francofona del lecchese. Dopo i convenevoli di riguardo con
semplicità e trasparenza mi chiede: “Scusa, perché sabato scorso è stato sospeso il
pellegrinaggio?”. Di fatto, sabato era previsto il tradizionale piccolo pellegrinaggio della città di
Lecco al santuario della Madonna di Lourdes, sopra la parrocchia di Acquate. Per l’occasione
avevamo pensato di provare a coinvolgere le uniche due Comunità di migranti, che hanno una
certa identità ed un minimo di vita interna: la Comunità kosovara e quella dell’Africa francofona.
Purtroppo giovedì scorso è arrivato un messaggio del parroco di Acquate, nel quale si comunicava
che, a causa del maltempo previsto, il pellegrinaggio veniva sospeso. Ed il mio primo pensiero è
stato: “Vorrei vedere la faccia dei migranti nel leggere questo messaggio!”. E così è stato… seppur
con un certo ritardo, Françoise ha espresso la loro sorpresa e la loro visione del mondo…
In realtà, contrariamente a quanto qualcuno di voi starà pensando, le sue rimostranze non erano
dettate dal fatto che piovesse più o meno del previsto. No. I suoi rilievi riguardavano la scelta in sé,
fatta con tutta quell’antecedenza di tempo. Ovvero, perché annullare l’evento con tanta fretta? E
poi, se è un pellegrinaggio fatto per Fede, si deve fare, punto e basta. Oppure è sufficiente la
previsione di un po’ di pioggia per fermare la Fede degli italiani? Ma siete un po’ fiacchi voi italiani,
mi diceva, trovando tutto il mio assenso. Per fortuna, sempre la Provvidenza, non mi ha fatto
ricordare, né dire, che, se al posto del pellegrinaggio, si fosse trattato di andare allo stadio ad
assistere alla partita Milan-Inter, sempre l’etnia italica non avrebbe avuto alcuna esitazione.
Ecco, in pillole, che cosa potrebbe essere la tanto vilipesa contaminazione prodotta dalla Chiesa
dalle Genti! Un arricchimento reciproco, senza primogeniture e senza teorie.
Chi mi conosce sa che non sono un fan delle devozioni popolari. Confesso che su questo tema io
sono stato convertito dalla Fede del popolo maranhense. Lì, infatti, ho dovuto riconoscere, che la
religiosità popolare può essere un modo di vivere la fiducia in Gesù di Nazareth e in Maria sua
madre.
Come spesso cercavo di dire alla mia gente, sono convinto che questo modo di vivere la Fede
cristiana non è in grado di vincere la sfida della post modernità.
Ciò non toglie che, vivendo la Fede cristiana attraverso tali devozioni, non si possa fare una reale
esperienza del Signore Gesù.
E noi invece, genti italiche dalle grandi radici cristiane, noi in chi, o in che cosa crediamo?
Nella mia ingenuità non sono così stupido da imbarcarmi in un’argomentazione travolgente a
partire da un banalissimo pellegrinaggio. Eppure, anche questo fatto insignificante, denuncia lo
sfaldamento irresistibile della nostra cultura religiosa.
Se è vero come è vero, che quella sospensione così affrettata denunciava una scarsa fiducia in
quell’evento; è altrettanto vero che non si vedono forme nuove di vivere la Fede da parte del
nostro popolo; sia che si tratti della fin troppo progressista Marcia della Pace, o dei più ortodossi
Gruppi biblici. Neanche i Quaresimali sulle grandi questioni epocali, che radunano quasi duecento
persone non possono essere considerati eventi di popolo, tenuto conto delle dimensioni della città
di Lecco.

E così, dopo aver fatto fuori questi piccoli germogli di una possibile rinascita cristiana, ci ritroviamo
sempre e solo alle nostre grandi tradizioni, delle quali questo pellegrinaggio ne è un esempio; ma,
a quanto pare, i primi a non credere a queste devozioni tradizionali sono proprio coloro che le
brandiscono come scimitarre per le loro battaglie xenofobe. Eppure di questa vuota retorica
conservatrice e tradizionalista continuiamo a riempire le pagine dei giornali e gli scranni del
Parlamento.
Fino a quando questa italianità ideologica si dissolverà per inconsistenza propria…