Skip to content
  • l’Associazione
  • Contattaci
  • Sostienici
  • Statuto
  • Relazione attività 2024
  • Italiano
  • Português
Camminando con Don Marco

Camminando con Don Marco

"La verità vi farà liberi" Gv 8,32

  • Lo sguardo di don Marco
  • La Chiesa in cammino
  • Popoli in cammino
  • Economia e politica
  • In cammino con l’arte
  • Toggle search form

Nessuno considerava sua proprietà

Posted on 3 Maggio 20253 Maggio 2025 By admin Nessun commento su Nessuno considerava sua proprietà

Come spesso succede nella controriforma del nostro lezionario ambrosiano, i brani più significativi delle Sacre Scritture vengono relegati nelle Messe feriali, per obbligarci nelle domeniche a sopportare brani improponibili per le Assemblee liturgiche. Ma la Provvidenza si prende gioco dei nostri angusti liturgisti… E così è successo, che provvidenzialmente ci siamo ritrovati il 1° Maggio a meditare su due testi decisivi, per gustare nuovamente la novità evangelica. Si tratta di At 4,32-37 e Gv 3,7-15.

Per me è sempre una grande sofferenza meditare e commentare questo testo degli Atti, perché, sa da un lato ci permette di fare memoria del sogno di Gesù, dall’altro dobbiamo confessare come questo sogno sia stato tradito fin dai suoi inizi, non appena Gesù è andato in Cielo… Se qualcuno volesse avventurarsi nella bibliografia legata a questi versetti ed ai paralleli, scoprirà che al riguardo è stato scritto di tutto e di più. Soprattutto con un’intenzionalità ben precisa: spiegare come quella velleità, quel sogno delle origini di comunità cristiane alternative alle logiche economiche mondane, fu solo un “un sogno di mezza estate”, per dirla alla Woody Allen. E di fatto fu così…

Poco importa, se lungo i secoli tutti i tentativi di riforma della Chiesa, da quelli ortodossi a quelli ereticali, non ultimo “la Chiesa povera per i poveri” di Papa Francesco, si sono confrontati con questo tema. Il problema è esattamente questo: tutte queste esperienze e questi tentativi rimangono delle lodevoli eccezioni; mentre è divenuto “normale”, che i cristiani vivano perfettamente omologati alle strutture ingiuste della società in cui vivono. Tutt’al più, se vogliono e chi vuole, possono fare delle scelte personali di penitenza, o di rinuncia ai confort mondani. Ma ciò non fa una grinza alla logica dell’individualismo neoliberale, dove ognuno fa appunto ciò che vuole…

Questo brano degli Atti, in realtà, ci dice una Verità molto più grande: gli uomini e le donne nuovi, che si lasciano guidare dallo Spirito del Risorto, possono dar vita anche a relazioni nuove, fino al punto di trasformare le strutture socioeconomiche. In una prospettiva squisitamente ecclesiale i primi cristiani non sono preoccupati, come faranno tre secoli dopo, di occupare i gangli del potere imperiale. No, la loro preoccupazione è di sottrarsi all’alienazione delle strutture mondane, per vivere i frutti di una vita secondo lo Spirito, la vita nella logica del Regno di Dio. Questa vita e questa società si basano sull’affermazione assoluta della fraternità, ovvero della pari dignità di tutti i membri, e della ricerca della giusta misura per lo sviluppo, materiale e spirituale, di ciascuno.

Ma come dicevo all’inizio questo, che è l’ideale cristiano e la sintesi del Vangelo di Gesù, si frantuma contro le strutture socio economiche mondane, ormai incarnatesi da secoli nel cuore umano. La vicenda di Anania e Saffira (At 5,1-11), l’istituzione dei diaconi (At 6,1-6), ma soprattutto il memoriale eucaristico di Paolo (1 Cor 11, 17-22) testimoniano la grande difficoltà dei primi cristiani di vivere all’altezza di questo ideale e i grandi conflitti generatisi all’interno della prima comunità ecclesiale. Ma il Signore Gesù, quando ancora era tra loro, non aveva forse detto ai suoi discepoli, che avrebbero dovuto scegliere, perché “Nessuno può servire due padroni… Non potete servire Dio e la ricchezza”? Direi, che dopo duemila anni è abbastanza evidente a chi abbiamo scelto di servire, nonostante i nostri sinceri sforzi quaresimali…

Ma il problema è comunitario, ecclesiale e la solitudine di Papa Francesco ne è la prova inequivocabile. La nostra degenerazione ecclesiale ha sanzionato, che in queste vicende ciascuno faccia come meglio crede. Così, se una famiglia vive l’essenzialità francescana fa bene; come quella che voglia spendere decine di migliaia di Euro per vacanze ed altre amenità simili.

Una cosa è certa: dopo duemila anni di cristianesimo è praticamente esclusa la possibilità, che la Comunità cristiana, pur rimanendo pienamente inserita nella società, costruisca delle relazioni socioeconomiche alternative e così sia segno, che un altro mondo è possibile.

Forse, la concessione di Paolo ai Corinzi (1Cor 11, 33-34), di non condividere il cibo durante l’Eucaristia segnò fin dall’inizio la resa della Chiesa di fronte alle vertigini dell’ideale cristiano. Peccato…

                                                                                   Pe. Marco

Meditando con don Marco

Navigazione articoli

Previous Post: IN PREVISIONE DELLA MARCIA DELLA PACE PERGIA ASSISI
Next Post: Habemus Papam… La quiete dopo la tempesta

More Related Articles

Avete mai mangiato pane e demagogia? Meditando con don Marco
Finché c’è Vita c’è Speranza Meditando con don Marco
L’ascolto del silenzio Meditando con don Marco
Per i fascismi di ieri ed i populismi di oggi Meditando con don Marco
” Ci sono ancora gli atei?” Meditando con don Marco
La prassi del Messia e quella della Chiesa Meditando con don Marco

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


In memoria di Asia Ramazan Antar
Fonte: Wikipedia

Gallery

3 670b919b-be6a-4cf6-8f1a-06773b9513ea 3 353b745f-b39d-4a7d-9e39-d3d2fe990f4e 41331e09-0bd4-4606-a327-c8b07c484318 02 AhNMB0CIIqs2A_cHyLiodc0kh3fHzlVtYhaQ59zuOKKq dfe6e8fd-351a-478e-95c1-f231df02cec5

Siti consigliati

Diocesi di Grajau

Limes

Cinema e fede

5 per mille

Osservatorio dei diritti

Osservatorio dei diritti

terrelibere.org

terrelibere.org

Login

  • Registrati
  • Password persa

Copyright © 2025 Camminando con Don Marco.

Powered by PressBook Green WordPress theme